Posizione e Formazione
Situata tra Roma e Firenze, a pochi km dal Lago Trasimeno e da Assisi.
La città sorge a modo di fortezza chiusa su un altura e dalle 5 porte più antiche della prima cinta muraria di origine etrusca comincia a scendere alla fine del XI sec D.C. estendendosi verso il contado e costruendo nuovi borghi, che come braccia si dipartono in corrispondenza delle porte assumendo una particolare forma stellare:
Sulla direttrice per Roma da Porta Marzia a Porta San Pietro si sviluppa tutto il borgo di San Pietro che prende il suo nome dall’omonima Abbazia benedettina poco distante e che ospita oggi anche la Facoltà di Agraria.
Borgo di Porta Sant’Angelo fuori Porta Augusta (Arco Etrusco) sulla direttrice nord su cui si imposta tutto Corso Garibaldi, in fondo al quale a destra della porta si scopre il Tempietto di Sant’Angelo. Il Tempietto fu eretto su un luogo già sacro ai romani, antichissime anche le sue origini cristiane tra il V e il VI secolo D.C. , mentre fuori porta Sant’Angelo si erge sul colle sovrastante il Convento di Monteripido da cui è possibile avere una visione quasi aerea della città.
Borgo di Sant’Antonio in corrispondenza di Porta Sole, porta non più esistente, andata distrutta nel 1376 insieme alla fortezza (a cui dava accesso) che era situata dentro la città nel suo punto più alto: il colle del Sole.
Borgo di Porta Santa Susanna “estenzione”di Porta Trasimena che comprende tutto il complesso di San Francesco al Prato.
Borgo di Porta Eburnea o Arco della Mandorla.
I borghi sono intervallati da avvallamenti del terreno:
S. Margherita (sotto il borgo di San Pietro) in cui troviamo il parco a giardini terrazzati.
Sant’Anna (tra S.Pietro e Porta Eburnea) dove si trova la stazioncina della ferrovia centrale umbra eretta nel 1910, stazione di Sant’Anna appunto.
La Cupa (tra Santa Susanna e Porta Eburnea)
La zona della Conca (tra S.Angelo e Santa Susanna) ospitava in età romana un centro termale (di cui resta un mosaico raffigurante Orfeo che al suono del liuto incanta gli animali, detto anche di S. Elisabetta, poco sopra passa l’acquedotto che costruì nel XIII sec. fra’ Bevignate, la più grande risorsa idrica della città fino al XIX, portava l’acqua fino alla Fontana Maggiore)
Il Bulagaio a scendere sotto S. Antonio la valle costeggia la vecchia strada per Gubbio.

Via Appia, Acquedotto